In una situazione di pre-dissesto il Comune ha pensato bene
di istituire anche a Pescara la tassa di soggiorno.
Come è possibile non dargli torto quando si cerca di far contribuire
il cittadino temporaneo alle spese
per i servizi che utilizza, ma d’altra parte anche gli albergatori hanno le
loro ragioni.
Infatti, se i Comuni limitrofi non la istituissero, si otterrebbe una
sorta di concorrenza sleale che
incentiverebbe il soggiorno sulle località confinanti; ma se si volesse decongestionare il traffico su Pescara e far contribuire il turista ai costi sostenuti per i servizi goduti, la mossa sarebbe più che corretta e noi, come rappresentanti dei consumatori, non potremmo non condividerla a condizione che produca una vera riduzione dei costi per i cittadini residenti.
Un solo euro poi, ci sembra un po poco, meglio la gradazione dell’importo dell’imposta secondo la categoria della struttura, come previsto dalla normativa
ed in uso nelle altre città e allora, approviamo sia la scelta del Comune, che quella
degli albergatori di chiedere in cambio il rispetto di un Piano di marketing.
Piano che Federalberghi farà redigere, probabilmente con il finanziamento
della Regione Abruzzo (PAR FSC - ex FAS - 2007-2013) e, si spera sulle strategie della Stessa, e regaleranno
alla comunità. Almeno così dicono.
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