Si è tenuta oggi a Roma in Piazza SS. Apostoli e
nelle principali città d’Italia, davanti alle prefetture, la manifestazione
contro il caro-vita denominata “Protesta delle Pentole vuote” per simboleggiare
la difficoltà dei cittadini a soddisfare bisogni essenziali, come portare in
tavola quotidianamente pranzo e cena.
Migliaia di cittadini in tutta Italia si sono uniti
alla protesta, stanchi di una situazione divenuta insostenibile, ma soprattutto
arrabbiati per le inaccettabili speculazioni in atto in molti settori.
Dalla riduzione del peso degli oneri di sistema che
gravano sulle bollette all’eliminazione dell’applicazione dell’IVA sulle accise
sui carburanti, dalla revisione del sistema tariffario all’istituzione di un Fondo
di contrasto della povertà energetica, dal controllo sui prezzi alla lotta
contro i fenomeni speculativi: queste sono solo alcune delle proposte avanzate
dalle principali Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-Consum,
Assoutenti, Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, Casa del Consumatore,
Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori
e Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento
Difesa del Cittadino), unite per la prima volta nel chiedere al Governo misure efficaci per
sostenere le famiglie, specialmente i nuclei più fragili e in difficoltà.“Il carovita costa oggi in media 2.753 euro all’anno
ad ogni singola famiglia italiana, e l’incremento dei prezzi al dettaglio sta
avendo conseguenze devastanti per la nostra economia, al punto che i consumi
alimentari, secondo gli ultimi dati Istat, nei primi 4 mesi dell’anno sono
crollati del -2,7%” – denuncia il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.
È singolare che il Prefetto di Roma non si sia reso
disponibile ad ascoltare le nostre proposte, mostrando una forte insensibilità
verso i cittadini e le famiglie che stanno affrontando questa difficile
situazione e hanno bisogno di misure concrete e lungimiranti di sostegno, che
finora sono state insufficienti o sono mancate.
Più di un quarto delle famiglie, infatti, che fanno
i conti con salari spesso inadeguati e trattamenti pensionistici troppo bassi,
stanno riducendo, fino a privarsene, consumi fondamentali come quelli
alimentari, sanitari e relativi alla cura della persona. Intanto nel Paese
crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare. Questo
andamento non incide unicamente sulle condizioni di vita delle famiglie, ma
anche sull’intero sistema economico, che si troverà a fare i conti con un
progressivo calo della domanda interna.
Di fronte a questa situazione il Governo è chiamato
a dare risposte ai cittadini non soltanto con misure temporanee e di carattere
emergenziale, pur importanti, ma di più ampio respiro riformatore per arginare
e affrontare una crisi che si prospetta di lunga durata, creatasi dopo la fase
acuta della pandemia e ora aggravata dalle ripercussioni della guerra in
Ucraina.
Le associazioni dei consumatori chiedono l’apertura
di un confronto sulla loro piattaforma di proposte e rivendicano di essere
consultate sulle decisioni di impatto diretto sulla qualità della vita dei
cittadini e nelle scelte politiche che riguardano le prospettive future.