mercoledì 16 marzo 2016

Moratoria per sfratti e pignoramenti

Rete Consumatori Italia (AssoutentiCasa del Consumatore e Codici) ha aderito al presidio, promosso da Federconsumatori e Adusbef, sotto al Ministero dell’Economia a Roma, oggi mercoledì 16 marzo
In tale occasione è stata lanciata la proposta di una moratoria di 6 mesi di sfratti e pignoramenti per affrontare in termini strutturali l’indebitamento delle famiglie e delle piccole imprese e le sofferenze bancarie.

Gli stessi temi verranno ribaditi in occasione dell’incontro del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (Cncu) che si terrà domani giovedì 17 marzo, e che su richiesta di RCI affronterà il tema delle modifiche al decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2014/17 per altro richieste dal Parlamento anche al fine di garantire i proprietari che non abbiano pagato 18 rate del mutuo.


giovedì 10 marzo 2016

Digiuno contro l'esproprio delle case

Rete Consumatori Italia (AssoutentiCodici e Casa del Consumatore) ha deciso di contrastare il dlgs che recepisce una direttiva europea sulla trasparenza dei contratti stipulati tra banche e clienti stabilendo che con 7 rate saltate nel pagamento del mutuo, anche non consecutive, le banche potranno diventare proprietarie delle case.
Le associazioni hanno organizzato le seguenti azioni:
  • Incontrarsi con i Gruppi parlamentari per chiedere profonde modifiche al decreto;
  • Chiedere un’audizione urgente del Governo in occasione dell’incontro del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti – Cncu del prossimo 17 marzo;
  • Mettere in atto uno serrato sciopero della fame a partire da sabato 12 marzo, per la durata di 10 giorni, in 3 “centri del digiuno” a Roma, Milano e Genova
Non intendiamo perdere questa battaglia, la Quaresima dei consumatori andrà avanti finché il Governo non vorrà ascoltare le nostre ragioni, quelle di tutti i consumatori, e modificare profondamente il decreto”, hanno dichiarato i presidenti Furio Truzzi (Assoutenti), Giovanni Ferrari (Casa del Consumatore), Ivano Giacomelli (Codici) promotori di Rete Consumatori Italia.

martedì 1 marzo 2016

LETTERA AL PRESIDENTE

Signor Presidente del Consiglio,
Signora Ministro dello Sviluppo Economico
le scriventi Associazioni intendono stigmatizzare con forza l’assetto della vendita di energia ai consumatori domestici che si sta delineando nella versione del DDL concorrenza oggi in discussione al Senato. Versione che risulta ulteriormente peggiorata rispetto al già pessimo testo delineato alla Camera.
Nelle scorse settimane è stata introdotta nella norma una nuova previsione, secondo cui i clienti che il primo gennaio 2018 non avranno scelto il proprio venditore verranno riforniti da un “servizio di salvaguardia”. Tale servizio verrà assegnato agli operatori privati “a condizioni che incentivino il passaggio al mercato libero”. Il che, tradotto, significa “a prezzi molto alti”. Da quello che apprendiamo in queste ore da fronti parlamentari, non si è fatto nulla per porre rimedio a quello che era stato definito - in privato – alle scriventi associazioni “un errore”. Anzi, al danno si aggiunge la beffa. Il servizio di salvaguardia viene ridefinito servizio “universale a salvaguardia”, stravolgendo il senso delle direttive e offendendo le famiglie consumatrici.
Egregio Presidente del Consiglio, il mercato libero è stato, fino ad oggi, poco o per nulla attraente per gli utenti domestici. Ne è prova il fatto che a tutt’oggi il servizio di maggior tutela rifornisce circa 25 milioni di clienti domestici e piccole imprese, contro i dieci del mercato libero. Nel momento in cui scatterà l’assegnazione delle utenze ai fornitori, che se le aggiudicheranno tramite aste appositamente costruite per esprimere prezzi molto alti (oggi la salvaguardia può costare anche quattro volte il normale prezzo dell’energia), è altamente probabile che la misura riguarderà milioni di utenti. A voler essere ottimisti, almeno 10 milioni (dieci milioni!) di utenze, che corrispondono a circa 20 milioni di persone.
Attenzione, le Associazioni non sono contrarie al mercato. Anzi, è il buon funzionamento del mercato all’ingrosso che ha garantito in questi anni prezzi dell’energia non troppo distanti da quelli di altri Paesi europei. Noi non identifichiamo il mercato solo con i problemi di fatturazione, le offerte sostanzialmente truffaldine, le campagne di marketing aggressive e invadenti o i contratti non richiesti, che pure oggi sono tra le principali cause di insuccesso del mercato libero.
Quello che è inaccettabile, invece, è che in nome di una liberalizzazione di facciata ci si stia predisponendo a prelevare soldi dalle tasche di milioni di cittadini per trasferirli nelle tasche di operatori che svolgeranno lo stesso servizio di prima, se non peggiore, a prezzi assolutamente immotivati. Una pratica che si estenderà ben presto al resto del mercato, per cui questo prezzo di salvaguardia diventerà il punto di riferimento. Basterà infatti offrire poco meno di quel prezzo per accaparrarsi il cliente. I teorici della concorrenza ci dicono che nel lungo termine, a forza di limature, il prezzo scenderà. Quindi, il massimo che possiamo sperare è che, dopo molto lavoro, il prezzo torni al livello attuale. Complimenti per il brillante risultato.
Un risultato di cui gli utenti, che sono prima di tutto cittadini, terranno certamente in conto, al momento di valutare l’operato di questo Governo.
Adoc
Adusbef
Codacons
Federconsumatori
Lega Consumatori
Rete Consumatori Italia: (Codici, Casa del Consumatore e Assoutenti)
Unione Nazionale Consumatori

28/02/2016