Dopo la sentenza 50/2014 della Corte costituzionale che dichiara
illegittimo l'articolo 3, commi 8 e 9, del decreto legislativo 23/2011, gli
inquilini rischiano di dover restituire lo sconto ottenuto dalla denuncia dell’affitto
in nero.
La norma bocciata consentiva all'inquilino di registrare autonomamente
il contratto d'affitto presso l’Ufficio delle Entrate, beneficiando di un
canone annuo pari a tre volte la rendita catastale con una durata di quattro anni
rinnovabili di altri quattro, quando o non era stato stipulato alcun contratto,
o era stato stipulato per un importo inferiore o simulato con un comodato d’uso (cfr. articolo de ilsole24ore).
Ora sembra che lo sconto ottenuto debba essere restituito. Sull'argomento è stata presentata una interpellanza parlamentare (cfr. articolo ItaliaOggi).
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