Signor
Presidente del Consiglio,
Signora
Ministro dello Sviluppo Economico
le
scriventi Associazioni intendono stigmatizzare con forza l’assetto
della vendita di energia ai consumatori domestici che si sta
delineando nella versione del DDL concorrenza oggi in
discussione al Senato. Versione che risulta ulteriormente peggiorata
rispetto al già pessimo testo delineato alla Camera.
Nelle
scorse settimane è stata introdotta nella norma una nuova
previsione, secondo cui i clienti che il primo gennaio 2018 non
avranno scelto il proprio venditore verranno riforniti da un
“servizio di salvaguardia”. Tale servizio verrà assegnato agli
operatori privati “a condizioni che incentivino il passaggio al
mercato libero”. Il che, tradotto, significa “a prezzi molto
alti”. Da quello che apprendiamo in queste ore da fronti
parlamentari, non si è fatto nulla per porre rimedio a quello che
era stato definito - in privato – alle scriventi associazioni
“un errore”. Anzi, al danno si aggiunge la beffa. Il servizio
di salvaguardia viene ridefinito servizio “universale a
salvaguardia”, stravolgendo il senso delle direttive e offendendo
le famiglie consumatrici.
Egregio
Presidente del Consiglio, il mercato libero è stato, fino ad oggi,
poco o per nulla attraente per gli utenti domestici. Ne è prova il
fatto che a tutt’oggi il servizio di maggior tutela rifornisce
circa 25 milioni di clienti domestici e piccole imprese, contro i
dieci del mercato libero. Nel momento in cui scatterà l’assegnazione
delle utenze ai fornitori, che se le aggiudicheranno tramite aste
appositamente costruite per esprimere prezzi molto alti (oggi la
salvaguardia può costare anche quattro volte il normale prezzo
dell’energia), è altamente probabile che la misura riguarderà
milioni di utenti. A voler essere ottimisti, almeno 10 milioni (dieci
milioni!) di utenze, che corrispondono a circa 20 milioni di persone.
Attenzione,
le Associazioni non sono contrarie al mercato. Anzi, è il buon
funzionamento del mercato all’ingrosso che ha garantito in questi
anni prezzi dell’energia non troppo distanti da quelli di altri
Paesi europei. Noi non identifichiamo il mercato solo con i problemi
di fatturazione, le offerte sostanzialmente truffaldine, le campagne
di marketing aggressive e invadenti o i contratti non richiesti, che
pure oggi sono tra le principali cause di insuccesso del mercato
libero.
Quello
che è inaccettabile, invece, è che in nome di una
liberalizzazione di facciata ci si stia predisponendo a prelevare
soldi dalle tasche di milioni di cittadini per trasferirli nelle
tasche di operatori che svolgeranno lo stesso servizio di prima, se
non peggiore, a prezzi assolutamente immotivati. Una pratica che si
estenderà ben presto al resto del mercato, per cui questo prezzo di
salvaguardia diventerà il punto di riferimento. Basterà infatti
offrire poco meno di quel prezzo per accaparrarsi il cliente. I
teorici della concorrenza ci dicono che nel lungo termine, a forza di
limature, il prezzo scenderà. Quindi, il massimo che possiamo
sperare è che, dopo molto lavoro, il prezzo torni al livello
attuale. Complimenti per il brillante risultato.
Un
risultato di cui gli utenti, che sono prima di tutto cittadini,
terranno certamente in conto, al momento di valutare l’operato di
questo Governo.
Adoc
Adusbef
Codacons
Federconsumatori
Lega
Consumatori
Rete
Consumatori Italia: (Codici, Casa del Consumatore e
Assoutenti)
Unione
Nazionale Consumatori
28/02/2016
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