lunedì 12 ottobre 2015

Diritto al lavoro o al credito.

Di fronte a comportamenti scorretti e monopolistici della compagnia elettrica pubblica solo qualche Giudice lungimirante e veramente indipendente può tutelare il consumatore, sia esso privato cittadino o artigiano, piccolo commerciante, professionista.

Un nostro socio, che ha una piccola attività commerciale, si vede sostituire il contatore dell’energia elettrica in sua assenza.  Dopo qualche mese gli arriva la fattura con la lettura del vecchio contatore effettuata dal fornitore e Lui a malincuore paga.

Dopo circa tre anni gli arriva una fattura a conguaglio che riporta una lettura, effettuata sempre dal fornitore alla stessa data, ma di molto superiore contenente la richiesta di oltre 16 mila euro.

Smarrito e preoccupato chiede spiegazione al fornitore il quale non riesce a dirgli altro che deve pagare. Allora promuove tramite Assoutenti una azione di conciliazione davanti l’Autority, ma il fornitore declina l’invito, non si presenta.

A questo punto, chiede la rateizzazione, ma gli viene negata e gli staccano la luce.

Senza la corrente elettrica è costretto a chiudere l’attività ed a mettere in ferie l’unico dipendente che ha. 
Sperando nella giustizia italiana, si fa assistere dal nostro avvocato Stefania Colella e presenta un ricorso.

La prima ordinanza lo aiuta, ottiene il riallaccio.

Oltre al caso personale, la cosa importante è la motivazione del Giudice, Dott. Sergio Casarella del Tribunale di Pescara, che è ineccepibile, quando ordina alla compagnia elettrica di riallacciare immediatamente la fornitura elettrica, ricorda: “che l’energia elettrica, come il gas e l’acqua, è un bene essenziale per l’esercizio stesso di ogni attività lavorativa umana e che il distacco definitivo è suscettibile di produrre danni non tutti riparabili economicamente, trattandosi di contemperare un diritto di credito con il diritto di lavoro costituzionalmente garantito”.

Infatti, non si può far chiudere volontariamente una attività dalla quale dipendono due famiglie, quella del titolare e quella del dipendete per una pretesa non motivata e dimostrata con il rischio di ripercussioni anche psicologiche sugli individui interessati.

Si può solo aggiungere che il diritto al credito dovrebbe essere provato e non preteso solo perché fatturato, ma ci troviamo difronte a Golia (una azienda monopolista insieme a Enel Distribuzione) sperando che il nostro socio diventi il Davide della situazione. 

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